venerdì 30 maggio 2014

La massa critica


Ieri il mondo è venuto a conoscenza di un nuovo orrore.
In India, due ragazzine, due adolescenti di 14 e 15 anni, appartenenti alla casta Dalit, i "senza Casta" gli ultimi della società indiana, sono state violentate e poi, come ulteriore spregio, impiccate ad un albero di mango.
Le foto e la notizia stanno facendo il giro del mondo.
Ma io non riesco a pubblicarle, non voglio. Chi vuole può trovare tutto QUI

In tutta questa vicenda c'è pero un piccolo risvolto positivo, su cui voglio soffermarmi. La loro scomparsa era stata denunciata, ma la polizia non aveva accettato la denuncia.
Nessun poliziotto ha collaborato alla ricerca, condotta da tutto il villaggio. Nessuno si è messo a cercarle.
Nè hanno cercato eventuali sospetti.
Una volta trovate è stato però difficile continuare a negare l'evidenza
Così TUTTO il villaggio si è messo sotto l'albero di mango, per protesta contro l'inazione della polizia. 
E quelle immagini hanno fatto il giro del mondo
A quel punto le autorità locali sono intervenute e dopo una breve indagine si è scoperto che alcuni poliziotti del villaggio erano coinvolti.

Tutte quelle persone sotto il mango hanno fatto quello che in sociologia si definisce massa critica
Erano in tanti, uomini donne e bambini a spingere per la ricerca della verità.
La loro presenza è stata così significativa che ha costretto le autorità ad agire e a prendere posizione

Ecco io vorrei che anche qui, in Italia e nei paesi occidentali si raggiungesse questa massa critica contro la violenza sulle donne.
Dovremmo imparare tutti da questo villaggio. Dalla forza e dalla determinazione dei suoi abitanti
Più siamo più abbiamo forza. Più parliamo della violenza, degli stereotipi e dei condizionamenti che esistono nella relazione Uomo/Donna, più permetteremo alla società di cambiare.
E le autorità saranno sempre più costrette ad agire.
Kora




martedì 27 maggio 2014

Per Conoscerci



GeA non è solo un blog, una pagina facebook, un luogo virtuale.
GeA è fatta di persone reali che vogliono mettersi in gioco.
Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare, si dice.
E allora  ci buttiamo, ci mettiamo il cuore, il cervello e la nostra faccia.

Il comune di Brugherio (MB), il NOSTRO comune, è molto attivo sul fronte della lotta alla disparità di genere. Noi ci siamo trovate e unite proprio grazie alla forte attenzione del nostro Comune a queste tematiche.
Comune che di nuovo getta luce su questi argomenti.

 Sabato 31 inizia un nuovo progetto, OLTRE IL NEUTRO, che vuole calare l'attenzione alle questioni di genere in attività che già il Comune porta avanti. Dai nidi alle associazioni sportive, dai centri estivi ai gruppi di lettura, dai migranti alle associazione di sostegno ai malati, in tutti questi campi verranno "fatti indossare" gli occhiali di genere che abbiamo spiegato Qui.
Occhiali che si indosseranno già sabato. Invece della classica conferenza di presentazione infatti, gli amministratori locali racconteranno come è diverso (se lo è) fare politica essendo donna o uomo.
A questo appuntamento ci saremo anche noi di GeA, come agli altri che seguiranno.
Ci presenteremo, racconteremo chi siamo, quali sono i nostri (ambiziosi) obiettivi, cosa ci ha unite e quali sono i nostri percorsi di vita.
Perché in 6 e basta non si cambia il mondo, bisogna diventare una "massa critica".
E quindi abbiamo bisogno di trovare tante persone.

Questa la locandina dei primi incontri, di cui vi daremo poi dettagliato resoconto:



Mi raccomando, vi aspettiamo!!!

sabato 24 maggio 2014

A volte

A volte bastano piccole cose per confortarci e trovare la serenità. E sapere che abbiamo valore e siamo forti.
Un nuovo taglio di capelli
Un gelato
L'abbraccio di amiche che ti capiscono e che ti supportano
Le parole di tua figlia
Una nuova passione
Un nuovo interesse
Il tuo cane che ti guarda implorante per salire sul divano
Nuovi progetti che si distendono all'orizzonte
Una corsa in moto
Trovarsi la sera tra persone unite da esperienze e ideali.
Trovare una forza dentro che non si immaginava nemmeno. E rendersi conto di stare facendo una impresa grande e difficile contando sulle tue forze

Questa lista è per tutte noi, spesso nei momenti di sconforto non troviamo appiglio e ci sembra di affogare.
A volte bastano #piccolecose per farci sentire meglio.
E le vostre, quali sono?

venerdì 23 maggio 2014

Pensieri Pameleschi di oggi!

Ciao a chi legge e anche a chi non legge, sono Pamel* (uomo o donna per quanto mi riguarda poco importa e vorrei che fosse così anche per le persone che incrocio ogni giorno nella mia vita), ho 38 anni e ho deciso di scrivere il mio primo breve pensiero che vorrei condividere con tutte le persone interessate alla nostra Associazione e alle tematiche che affronteremo man mano.

Credo che la nostra società sia molto ma molto in difficoltà e che una delle cause principali sia proprio lo stereotipo di genere che, oltretutto, come conseguenza, crea intolleranza, disparità e discriminazioni.
Credo quindi che, per renderla più civile, sia fondamentale educare al meglio i nostri figli, i nostri alunni, tutti i bambini, sin dalla loro nascita, aiutandoli proprio a eliminare gli stereotipi di genere.

A questo proposito, ho scoperto tempo fa alcuni libri sul tema che vi propongo sperando vogliate leggerli ai vostri bambini, sin da piccoli! Non dimentichiamoci che la lettura è fondamentale e prima iniziano, meglio sarà! Oltretutto è un momento tanto prezioso da condividere insieme!
Il primo titolo è: “Ettore, l’uomo straordinariamente forte“.
La storia è ambientata in un circo.
Il protagonista, Ettore, è molto forte, e tutti lo ammirano.


Ma Ettore non solo è forte: Ettore ama anche lavorare all’uncinetto e fare la maglia però lo tiene nascosto perché nella società n cui vive (e in cui viviamo) un uomo non è un VERO uomo se ha questa passione.
Un giorno però la sua passione viene scoperta ed Ettore viene preso in giro ma … cosa succederà?
Da comprare!!! 15 Euro ben spesi!

C’è un altro libro invece che ricorda molto ciò che ho vissuto io da piccola… e forse un po’ anche ora:


E’ la storia di una bambina di 6 anni che ama fare il “maschiaccio”… così dicevano anche a me perché amavo giocare con macchinine, moto giocattolo e crescendo motorini, moto vere e perché piegavo "come un maschio”! Ci tengo a far presente che IO PIEGAVO e basta (ora non piego più, sono cambiata!).
Anche questo libro affronta le tematiche legate agli stereotipi, all’identità di genere e ai rapporti tra bambini.
Potrete trovare informazioni su questi ed altri libri (e non solo) sul sito della casa editrice “Settenove” 
http://settenove.wordpress.com/ “!

Grazie a questi libri, a determinati giocattoli, a certi film, spero che genitori ed educatori possano imparare a porre fine agli stereotipi di genere durante l’infanzia.

Ah, parlando di questa nostra iniziativa con degli amici texani sono venuta a conoscenza che loro, soprattutto le loro tre figlie, conoscono bene questo sito:
http://www.amightygirl.com/ (A mighty girl significa “Una ragazza potente”) è un sito dove si possono acquistare giochi, vestiti, libri per bambine fuori dallo schema del rosa e delle bambole. Sembra interessante… ma devo ancora guardarlo bene.
Un saluto a chi ha letto e a chi non ha letto!

Pamel*

martedì 20 maggio 2014

Gli occhiali


Non ce n'è, quando cominci a occuparti di queste tematiche, della violenza sulle donne, dei femminicidi, degli stereotipi di genere, del sessismo nei mass media, è come se tu fossi stata dall'oculista e lei/lui ti avesse prescritto degli occhiali.





Una volta indossati, tante cose acquistano un altro senso. Ti giri e nella tua quotidianità ti accorgi del sessismo che si infiltra ovunque, degli stereotipi nelle parole di chi ti è vicino ("Tesoro non fare questo gioco!! Non è da maschietti/femminucce). 
Di quanto possa essere vicino a te una qualsiasi forma di violenza sulle donne.

Ti accorgi però, con questo speciale paio di occhiali, che ci sono tante persone che nel loro piccolo cercano di modificare questo status quo. Che cercano di far indossare gli stessi occhiali ad altri, o che si sono accorti di non vedere bene e che ne hanno bisogno loro.

E voi, vorreste indossarli anche voi insieme a noi?



domenica 18 maggio 2014

C'é chi dice no (prima puntata)

Il buon senso insegna a non fare di tutta l'erba un fascio. E infatti NON tutti gli uomini non sanno reagire ai cambiamenti delle donne.

Non tutti rigidamente si oppongono al dinamismo delle loro compagne, mogli, figlie, madri.
C'è chi al contrario considera umiliante che il genere maschile sia SPESSO rappresentato da uomini che usano il corpo delle donne, dai violenti, da coloro che commettono femminicidi.
E come negli anni 70 era successo alle donne, così ora lentamente sta montando un movimento di uomini che dicono NO.

Per ora sono ancora pochi, ma ci sono.
E Gea vuole renderli visibili, per dare speranza alle donne e consapevolezza agli uomini che si sentono degradati dall'immagine data dai media e dai fatti di cronaca che NON sono soli.

Su Facebook c'è una pagina, New Men creata da un gruppo di uomini che in un annetto ha raggiunto i 395 follower. Tra cui molte donne perché come noi credono nell'unione e non nella separazione.





Nelle Info loro si descrivono così:
"Noi siamo gli Uomini, quelli che in questa società maschilista non hanno mai potuto esprimersi fino in fondo e che ripudiano la violenza contro le Donne.
Siamo quelli che intendono aprire una lotta senza quartiere contro quel pus umano che produce il femminicidio. Perché ci riguarda da vicino.
Ogni donna uccisa è per noi un lutto. Ogni donna maltrattata è nostra amica e la aiutiamo a difendersi anche solo facendole sapere che è al sicuro.
Usiamo ogni mezzo per propagandare il nostro pensiero, il nostro modo di essere e entriamo in qualsiasi conflitto che vede una donna violentata anche verbalmente."

Eloquente vero?
Oltre che postare notizie di cronaca, info utili, post sulle donne importanti nella storia, adesioni a campagne lanciate in Rete, hanno messo in piedi una campagna di sensibilizzazione interessante.
Chi ha voluto ha postato una foto sul gruppo in cui le mani sono usate non per colpire, ma per opporsi alla violenza sulle donne:


Funzionano meglio di qualsiasi campagna di sensibilizzazione proposta dai media in cui i riflettori sono puntati sulle vittime, secondo me.
fonte: Aied.it

Più uomini ci metteranno la faccia, più uomini come loro si sentiranno umiliati dall'equazione Uomini-Violenza, più facile sarà eradicare col tempo femminicidi, stereotipi, uso e abuso del corpo delle donne, stalking e violenze fisiche e verbali.
(Sara)

giovedì 15 maggio 2014

Una nuova realtà. Serve?



Da pochi giorni sei amiche si sono unite ed hanno creato Gea-Genere Azione, una nuova associazione che si occupa dei diritti delle donne e del contrasto alla violenza maschile.

Ma ne serve un'altra nella miriade di associazioni? Noi pensiamo di sì.

 perché dove viviamo possiamo dirci delle mosche bianche. Siamo pochissime associazioni per le donne e nessuna è come noi.

, perché nasciamo dopo un lungo percorso che ci ha portato a riflettere come la violenza non sia "affare" solo delle donne, ma anche degli uomini, che devono prendere consapevolezza dei mutati bisogni e aspirazioni delle donne.
 E di conseguenza modificare la loro visione della vita.
A volte però non ce la fanno.
E allora arriva la denigrazione, la violenza psicologica, quella verbale. Fino a quella fisica. E a volte al Femminicidio.

SÌ, perché vorremmo contribuire a un mutamento culturale e sociale di questa relazione uomo donna, combattendo gli stereotipi di genere, l'uso e l'abuso del corpo delle donne nella pubblicità, portando questa prospettiva all'interno di più ambiti possibile.

Soprattutto, vogliamo dare ascolto e supporto alle donne vittime di violenza accogliendole e mettendoci in gioco completamente.

, perché questa cosa vogliamo farla con gli uomini. Non essere "altro" da loro, ma essere "con".

Ecco perché è nata GeA, e speriamo abbia una lunga vita.